lunedì 31 maggio 2010

Via Francescana


350 chilometri, o forse qualcuno di più, da La Verna, dai boschi delle ultime propaggini della Toscana, alla bella e ampia valle di Rieti in Lazio attraversando i luoghi più significativi della vita di San Francesco, percorrendo valli e monti della splendida Umbria, cuore geografico d’Italia, anima antica di questa minuscola nazione nel centro del mare abbracciata dall’Europa.
Artigianalmente, con buona volontà, pennello e barattolo di vernice in mano, il percorso è stato, parzialmente per ora, segnato con Tau gialli su alberi e rocce, e con frecce. La scelta del segno e del suo colore è precisa e meditata. Sul cammino di Santiago è la conchiglia che lo marca, sul cammino di San Francesco il contrassegno non poteva che essere la sua firma; il Tau.

Il colore giallo, da Santiago in poi, è riconosciuto dai pellegrini di tutto il mondo come “il colore dei cammini”.

Le due lingue originali della Bibbia, l'ebraico ed il greco, hanno in comune una lettera dell'alfabeto il Tau. Nell’interpretazione ebraica è l’ultima lettera dell’alfabeto e significa il compimento della Parola rivelata. E’ il segno dei salvati (Ezechiele (9-4) ed è anche l’iniziale della parola Torah, la Legge. La forma del Tau ricorda però la croce di Cristo e qui i simboli si intrecciano. Prima dell’avvento dei numeri arabi si utilizzavano le lettere e il Tau nell’alfabeto greco corrisponde al numero 300, nella Bibbia il numero si ritrova nella storia di Noé (l’arca era lunga 300 cubiti) ma tantissimi altri riferimenti biblici riportano a questo numero. Nel Vangelo 300 erano i denari per cui si poteva vendere il profumo della Maddalena…


Artigianalmente, con buona volontà, pennello e barattolo di vernice in mano, il percorso è stato, parzialmente per ora, segnato con Tau gialli su alberi e rocce, e con frecce. La scelta del segno e del suo colore è precisa e meditata. Sul cammino di Santiago è la conchiglia che lo marca, sul cammino di San Francesco il contrassegno non poteva che essere la sua firma; il Tau.

Il colore giallo, da Santiago in poi, è riconosciuto dai pellegrini di tutto il mondo come “il colore dei cammini”.

il TAU
Le due lingue originali della Bibbia, l'ebraico ed il greco, hanno in comune una lettera dell'alfabeto il Tau. Nell’interpretazione ebraica è l’ultima lettera dell’alfabeto e significa il compimento della Parola rivelata. E’ il segno dei salvati (Ezechiele (9-4) ed è anche l’iniziale della parola Torah, la Legge. La forma del Tau ricorda però la croce di Cristo e qui i simboli si intrecciano. Prima dell’avvento dei numeri arabi si utilizzavano le lettere e il Tau nell’alfabeto greco corrisponde al numero 300, nella Bibbia il numero si ritrova nella storia di Noé (l’arca era lunga 300 cubiti) ma tantissimi altri riferimenti biblici riportano a questo numero. Nel Vangelo 300 erano i denari per cui si poteva vendere il profumo della Maddalena…
Diverse interpretazioni dell’Apocalisse di San Giovanni (7-2,3) lo identificano come il sesto sigillo impresso sulla fronte dei Servi di Dio e nell’interpretazione di Ubertino da Casale e anche di San Bernardino da Siena, l’angelo del sesto sigillo sarebbe lo stesso Francesco…Al tempo di Francesco il Tau era considerato un segno che proteggeva dalla peste e lo si portava addosso come un amuleto. Ma per Francesco, che lo adottò come firma, era la Croce.

giovedì 20 maggio 2010

Due Mondi


L'Umbria, terra verde e così ricca di storia, monumenti ed eventi culturali che basterebbero, da soli, a rendere eccezionale una regione ben più grande. In Umbria due grandi eventi sono da non perdere: Umbria Jazz di Perugia e il Festival dei Due Mondi di Spoleto.


Spoleto, la città che ebbe come governatrice Lucrezia Borgia, nel 1958 fu riscoperta dal maestro Gian Carlo Menotti come sede per il Festival dei Due Mondi. Nella casa del grande maestro Menotti, in oltre cinquant'anni, sono stati ospiti Luchino Visconti, Pablo Picasso, Pablo Neruda, Pier Paolo Pasolini, Franco Zeffirelli, Luciano Pavarotti, Salvatore Quasimodo, Sophia Loren, Carlo d'Inghilterra, Ezra Pound...

Una casa in centro città dalla quale si affacciava Menotti per rispondere agli applausi. Da lassù si gode da sempre la vista del Duomo e del sagrato dove vengono eseguiti il concerto di benvenuto e quello finale dell'orchestra.

Ancora oggi, questa terra, con la sua forza e la sua bellezza, sa attirare a sè i grandi nomi della musica e della cultura.

Le Creature Cantano


Visitare l'Umbria è sempre un'esperienza: tante cose da vedere, tanta natura, tanta arte.

Terra antica, solcata dalle strade che furono di eremiti e pellegrini, ha saputo preservarsi dallo scorrere del tempo senza rimanere indietro, restituendoci oggi atmosfere che altrove sono andate perdute. Nel Medioevo questa zona era costellata di Comuni ricchi, tanti i centri di potere dell'epoca che oggi costituiscono una risorsa preziosa per il territorio e un'attrattiva per i turisti: Città di Castello, Gubbio, Narni, Norcia, Terni, Todi, Spoleto sono soltanto alcuni dei luoghi che vissero quel periodo di forte sviluppo culturale ed economico.

Il risultato di quel fermento portò alla nascita di artisti che hanno segnato profondamente la storia della cultura mondiale: basta fare il nome dei due principali esponenti della pittura umbra fra il XV e il XVI secolo, Perugino e Pinturicchio.

Ma prima di loro intere botteghe confluirono nelle città della zona, chiamate per abbellire i palazzi che vi sorgono. Testimonianze del potere e del fascino che la regione evocava negli Stati confinanti si possono ammirare nella Basilica superiore di Assisi, con gli affreschi di Cimabue e di Giotto, o in quella inferiore con i lavori di Simone Martini e Pietro Lorenzetti.

Nominare Assisi porta al secondo legame importante dell'Umbria, quello con le vie dello spirito sulle quali mossero i passi alcune delle figure più importanti della Chiesa Cattolica.

La più antica è quella di S.Benedetto da Norcia, compilatore della Regola che porta il suo nome e a cui si ispirano ancora oggi le comunità monastiche benedettine di tutto il mondo. A margine, va detto che il percordo di fede di Benedetto fu determinante anche per la cultura europea: grazie alle biblioteche dei monasteru benedettini è sopravvissuta alla fine della dominazione romana gran parte delle opere greche e latine che conosciamo, e senza le quali sarebbero state impensabili l'operazione di recupero che ci fu con l'Umanesimo e la nuova cultura rinascimentale. Non a caso Paolo VI volle proclamare San Benedetto patrono d'Europa. Molti secoli dopo camminò per le stesse vie Francesco di Assisi, che con il suo Ordine rivoluzionò la vita spirituale della Chiesa e del mondo, a partire proprio da queste terre. Il diffondersi del movimento francescano ebbe inoltre influenza anche in ambito letterario. Le tante biografie e gli scritti su San Francesco che circolarono già dalla sua morte servirono da spunto, ad esempio, a Dante Alighieri, che nel canto XI del Paradiso fa descrivere da San Tommaso le virtù del poverello di Assisi e il suo legame nuziale con la Povertà; senza contare che, nel vasto fenomeno della letteratura medievale di carattere religioso, sono umbre e francescano le due testimonianze più alte, vale a dire Il cantico delle creature di san Francesco, e le Laude di Iacopone da Todi.

L'opera di quest'ultimo è particolarmente importante, perchè Iacopone puntò a nobilitare il genere, applicando ai suoi componimenti, di carattere popolare e quindi in dialetto umbro, le strutture condificate della poesia volgare.

Terra, spirito e storia che si fanno arte e letteratura. In una sola parola, bellezza. Ce n'è abbastanza per essere d'accordo con il consiglio che Henry James diede in Schizzi transatlantici (1875) a chi volesse visitare Perugia e dintorni: "La sua prima cura sarà di non avere fretta, di camminare dapertutto molto lentamente e senza meta e di osservare tutto quello che i suoi occhi incontreranno".